
Il restauro estetico e conservativo dei denti naturali
La richiesta pressante di terapie estetiche rispettose delle strutture naturali del dente, e quindi fortemente conservative, rappresenta oggi uno degli aspetti primari dell’odontoiatria dei nostri giorni.
OTTURAZIONI E RESTAURI ESTETICI
Quali pazienti sono da considerar ideali per questo tipo di terapia?
Al giorno d’oggi tutti, senza esclusione di età, devono essere considerati “pazienti potenziali” per la realizzazione di un restauro conservativo estetico . Per esempio, basti pensare alle lesioni traumatiche dei denti frontali o ancora alla grande frequenza con cui si riscontrano difetti discromici o strutturali a carico dei tessuti dentali e a quanto, queste patologie intervengano frequentemente in qualsiasi fascia di età, per capire come non ci siano limiti anagrafici all’utilizzo di queste tecniche.
Quali sono i motivi che oggi inducono a scegliere una terapia conservativa al posto di una più tradizionale terapia protesica?
L’Approccio conservativo, così come il termine stesso suggerisce, offre la possibilità di salvaguardare le strutture dentali residue rendendolo molto più rispettoso della biologia naturale del dente.Questa meravigliosa opportunità è resa oggi possibile grazie agli importanti sviluppi nel campo dei materiali della cosiddetta “odontoiatria adesiva”.
Quali sono i materiali oggi disponibili per un restauro predicibile sia dal punto di vista estetico quanto funzionale?
La possibilità di aderire chimicamente ai tessuti dentali mediante i cosiddetti adesivi smalto-dentali è oggi ampiamente dimostrata scientificamente e clinicamente ed inoltre, l’altissima evoluzione tecnologica applicata all’odontoiatria ha portato alla realizzazione di materiali estetici come “resine composite di ultima generazione e ceramiche”, tali da permettere la realizzazione di restauri completamente biomimetici e strutturalmente resistenti.
Alla luce di quanto si è detto, possiamo considerare affidabile l’alternativa estetica anche nella ricostruzione dei denti nei settori posteriori?
Certamente si, fatto salvo per alcune specifiche controindicazioni dettate da motivi funzionali che variano da paziente a paziente.

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